Cambiamenti climatici, monitoraggio della penisola sorrentina, costiera amalfitana e Monti Lattari

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Il 22 aprile si celebra in tutto il mondo l’Earth Day, la più importante manifestazione ambientale delle Nazioni Unite, arrivata quest’anno alla sua 53° edizione. Questa giornata rappresenta un’occasione per riflettere sugli effetti della crisi climatica, promuovere il rispetto dell’ambiente e della sostenibilità.

Invest in our Planet è il tema del 2023 il cui obiettivo è incentivare governi, imprese, cittadini a investire nel pianeta e nelle generazioni future. Agire per proteggere la salute, le famiglie e l’ambiente; innovare per tentare di invertire la rotta rispetto ai cambiamenti climatici. E proprio sugli effetti del cambiamento climatico si basano due progetti finanziati dall’UE e lanciati recentemente che trovano in Italia un bacino di studio: The HuT e Forwards.

The Human Tech Nexus (The HuT): migliorare la prevenzione per gestire il rischio

In Europa, negli ultimi 40 anni, gli eventi climatici estremi hanno causato perdite economiche stimate in 446 miliardi di euro, l’81% delle perdite totali sono state causate da rischi naturali. È quindi imperativo trovare strategie efficaci per gestire i rischi associati agli eventi climatici estremi.

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Nell’ambito del progetto The HuT, gruppi di ricerca, istituzioni e stakeholder europei lavorano insieme per integrare e far leva sulle migliori pratiche ed esperienze multidisciplinari di successo. L’ambizione principale del progetto è quella di promuovere un insieme di strumenti e approcci transdisciplinari per la gestione del rischio che possano essere adottati e utilizzati nella più ampia gamma di situazioni.

Un’attenzione specifica sarà dedicata alla valutazione della trasferibilità delle innovazioni sviluppate in contesti territoriali e affetti da problematiche climatiche specifiche. L’obiettivo finale: supportare comunità, istituzioni e stakeholder nella mitigazione del rischio associato a fenomeni indotti da eventi atmosferici estremi, in particolare nelle fasi di previsione e prevenzione di disastri.

Il progetto è coordinato dall’Università di Salerno e include ventisei partner da dodici paesi europei, tra cui in Italia la Fondazione Cmcc – Centro Euro-mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Icons, Leithà Unipol Srl, il Comune di Sorrento e Confagricoltura Nuoro Ogliastra.

The HuT coinvolge 10 aree in Europa in cui verranno testati nuovi modi per limitare/gestire i rischi associati al cambiamento climatico. Nel nostro Paese, due sono le aree individuate come casi studio: la zona compresa tra la penisola sorrentina, la costiera amalfitana e i Monti Lattari, e l’area di Ogliastra in Sardegna.

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Per quanto riguarda il territorio dei Monti Lattari, la popolazione e i beni sono gravemente minacciati dalle condizioni meteorologiche, tra cui: colate detritiche; inondazioni improvvise in bacini molto piccoli e orograficamente complessi; frane e cadute di massi su strade e ferrovie; grandine e tempeste sulle colture; incendi boschivi (spesso causati dall’uomo, ma aggravati dalla secchezza del suolo e dalle ondate di calore).

Il progetto in quest’area intende: migliorare la valutazione e l’osservazione delle forzature meteorologiche e degli impatti associati sul territorio; rendere le parti interessate più consapevoli dei rischi (in particolare i turisti che non hanno familiarità con questi pericoli); e supportare la progettazione e la pianificazione delle misure di protezione climatica.

L’area dell’Ogliastra invece ospita principalmente foreste e terreni agricoli, ma pur essendo una zona difficile da raggiungere, risulta caratterizzata da turismo in crescita. L’area è colpita da ondate di calore, siccità e incendi. Questi eventi minacciano vite umane, infrastrutture, beni forestali e servizi, allevamenti, paesi e turismo.

Nel luglio 2019, diversi incendi hanno bruciato 600 ettari all’interno dell’interfaccia urbana, costringendo circa 5.000 persone all’evacuazione. Nel 2021, la superficie bruciata è aumentata del 250% rispetto alla media del periodo compreso tra il 2008 e il 2020 in Italia.

L’obiettivo che porta avanti il progetto è assistere i responsabili politici e decisionali nella definizione di percorsi di adattamento efficaci nel ridurre gli impatti e i costi degli incendi, adottando strumenti basati sulla scienza; sviluppare strategie per integrare la riduzione del rischio di catastrofi (Rrc) e l’adattamento ai cambiamenti climatici (Cca); rendere le comunità locali e gli utenti più consapevoli dei rischi (ad esempio, i turisti che non hanno familiarità con gli incendi boschivi).

“Il cambiamento climatico sta producendo eventi estremi sempre più minacciosi. In tutta Europa le comunità devono imparare a convivere con queste crescenti minacce che sappiamo si moltiplicheranno negli anni a venire. Ogni comunità locale ha sfide specifiche ed una unica struttura per affrontarle, ma è possibile beneficiare delle lezioni apprese da altri. Il progetto The HuT ha proprio questo obiettivo: creare una sorta di guida per rendere le comunità più resilienti alle problematiche causate dagli eventi estremi, con indicazioni sulle direzioni da seguire nelle circostanze in cui si trovano partendo da casi studio in zone fortemente colpite”, dichiara Ilaria Bonetti, Project Manager di The HuT parte del team di Icons, organizzazione leader nella comunicazione scientifica che guida le attività di comunicazione del progetto finanziato dall’UE.

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Forwards – gestione sostenibile delle foreste e utilizzo delle risorse per rispondere ai cambiamenti climatici

Il cambiamento climatico ha già avuto un impatto deleterio sugli ecosistemi forestali e sulla selvicoltura in varie parti del mondo. Alberi sani però si traducono in cittadini sani: tutti beneficiano dell’aria pulita delle foreste, di cibo e acqua sicuri e di spazi ricreativi.

Con un budget totale di 14 milioni di euro e più di 19 partner coinvolti, Forwards prevede la realizzazione dell’Osservatorio ForestWard, uno strumento di monitoraggio e valutazione paneuropeo che contribuirà a dimostrare l’impatto dei cambiamenti climatici sulle foreste, dando contestualmente informazioni tempestive e dettagliate sulla vulnerabilità delle foreste europee.

Il progetto fornirà inoltre insights per incrementare l’adozione di buone pratiche di gestione della Climate-Smart Foresty (CSF), ripristinare gli ecosistemi e conservare la biodiversità. Infatti, le foreste e la società sono in grado di trasformarsi, adattarsi e mitigare i cambiamenti indotti dal clima.

“La gestione sostenibile delle foreste e il loro utilizzo delle risorse sono fondamentali per combattere i cambiamenti climatici, oltre a svolgere un ruolo cruciale nella riduzione della povertà e nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Forwards si propone di aiutare a proteggere le nostre foreste in modo da poter beneficiare di un ambiente sano”, afferma Angela Marzorati, Project Manager di Forwards.

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